CAFFARO // INVISIBILE
CAFFARO // THE INVISIBLE
Brescia, Italy, 2014


English below

Brescia è la città dove sono nata. 

A Brescia vi è una parte della città, su cui vivono circa 25.000 abitanti, sottoposta da oltre dodici anni ad un'ordinanza sindacale che proibisce ai cittadini ogni contatto con il terreno, prescrivendo alcuni divieti tra cui: qualsiasi uso dei suoli, anche a scopo ricreativo, che preveda il contatto diretto con il terreno; il consumo alimentare umano dei vegetali spontanei e dei prodotti degli orti, presenti nella zona; l'allevamento di animali destinati direttamente o con i loro prodotti all’alimentazione umana; il pascolo di animali; il consumo di alimenti di origine animale prodotti in zona; l'asportazione di terreno…ecc. Significativo è il caso della scuola “Deledda” dove i bambininon possonogiocare nel giardino della scuola stessa, costretti su una piattaforma di cemento.

Questa Ordinanza è l’emblema di uno dei casi di inquinamento da PCB e diossine più disastrosi che si siano verificati all’interno di una città.

Per oltre mezzo secolo, la società bresciana era riuscita a tenere perfettamente celato il disastro ambientale e l'inquinamento di questa porzione di città.

Fino all'agosto del 2001, quando il quotidiano "La Repubblica" pubblicò la storia della Caffaro rilanciando in prima paginaA Brescia c’è una Seveso bis. L'articolo fece riemergere ciò che era stato pubblicamente celato per decenni, descrivendo una grave contaminazione da PCB in una vasta zona a sud della Caffaro, un’industria chimica operante per circa un secolo all’interno della città di Brescia.

La Caffaro fu l’unica azienda chimica italiana a produrre su licenza Monsanto, per oltre 40 anni fino al 1984, i PCB, parenti stretti delle diossine.

Un recente (febbraio 2013) studio dell' IARC (l’agenzia internazionale per le ricerche sul cancro) ha concluso che i PCB passano dal gruppo 2a (probabilmente cancerogeni per l’uomo) al gruppo 1 (sicuramente cancerogeni per l’uomo). 

Dal 2001 quindi le istituzioni (tra cui l'asl di Brescia che ai tempi era responsabile della direzione sanitaria e fino a quel momento non si era accorta di nulla, non aveva capito che da anni vi era un grave problema ambientale che poteva minacciare la salute dei bresciani) furono costrette ad indagare, e ne emerse un quadro inquietante. In tutto il territorio a sud e a valle della Caffaro i PCB e le diossine erano presenti nel terreno centinaia di volte oltre i limiti di legge, fino ad un massimo di 8.330 μg/kg per i PCB (limite 60 μg/kg) e di 3.322 ngTEQ/kg per le diossine (limite 10 ngTEQ/kg), ovvero livelli di contaminazione dei terreni,superiori a quelli zona A di Seveso, che ai tempi fu evacuata.

Ciò determinò l’inclusione nel 2002 dell’area nei siti inquinati di interesse nazionale, come “Sito Brescia-Caffaro”, e l’emanazione dell’Ordinanza sindacale, di cui si è detto, rinnovata di sei mesi in sei mesi,  fino ad oggi e a tempo indeterminato.

In quella zona a sud della fabbrica Caffaro, in passato per decenni, avevano operato una ventina di aziende agricole che avevano prodotto latte e carne,  che oggi sappiamo contaminati, per il macello comunale e la centrale del latte di Brescia. La diffusione della contaminazione nel caso di PCB e diossine, avviene quasi esclusivamente attraverso la catena alimentare.

Fatto sta che i bresciani si ritrovano con livelli di diossine nel sangue mediamente fuori norma,  ed elevatissimi nel caso dei consumatori di prodotti alimentari del “sito Caffaro”.

Confrontando con il 'caso Caffaro' con quello della grande acciaieria Ilva risulta che i i bresciani “non esposti” presentano concentrazioni di diossine nel sangue addirittura superiori ai cittadini di Taranto più "esposti", cioè più' vicini all'impianto e diretti consumatori dei prodotti.

Le ragioni che hanno permesso una così imponente contaminazione sono due fattori concomitanti : primo lo scarico di notevole portata della fabbrica fu per quasi un secolo la principale sorgente delle rogge che andavano ad irrigare i campi a sud della fabbrica, un perfetto veicolo per diffondere in ambiente le sostanze inquinanti. E poi il progetto stesso di insediare all'interno di una città un'industria chimica che si sarebbe specializzata nella produzione dei composti organici del cloro (oltre ai PCB) e sostanze in generale cancerogene, non biodegradabili.

La collocazione della fabbrica non è casuale, ed un insieme di fattori sembrano giustificare l'ubicazione nel 1906 in quella parte della città. Il libro Un secolo di cloro e….PCB. Storia delle industrie Caffaro di Brescia dello studioso Marino Ruzzenenti spiega come quella zona era particolarmente funzionale per vari motivi: contiguità al sistema ferroviario nazionale, disponibilità di energia elettrica considerevole e a basso costo, disponibile dalle valli bresciane e reperibilità in loco di manodopera. La fabbrica quindi si inserì all’interno della frazione di Borgo S. Giovanni-Fiumicello. Anzi si collocò addirittura intorno della scuola elementare “Dusi” costruita precedentemente alla Caffaro, nel 1898 per i bambini del Borgo,  nelle adiacenze delle cascine che costellavano i campi a sud-ovest dello stesso abitato e e a poche decine di metri dalla stazione prevista proprio per servire quel nucleo abitativo.

Il Sito inquinato di interesse nazionale Brescia – Caffaro è uno dei 44 casi che si stanno studiando con il progetto SENTIERI - Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento, condotto e finanziato nell’Ambito del Programma Strategico Ambiente e Salute.

Da questo studio collaborativo tra l'istituto superiore di sanità e la rete nazionale del registro tumori sono emersi dati allarmanti riguardo l'incidenza rischio dei tumori. Tumore maligno alla tiroide +49%, linfoma non hodgkin +20% , tumore al fegato + 58% , tumore del seno +26%.

Tuttavia, a Brescia l’Asl pretende di essere depositaria delle indagini epidemiologiche, e secondo la stessa non ci sono mai prove a sufficienza per instaurare un rapporto di causa ed effetto tra inquinamento ambientale e determinate patologie.

Attualmente, la struttura dello stabilimento Caffaro è occupata da un'azienda che prevedere di chiudere a breve, dati gli alti costi di mantenimento. In questo modo, rimarrà una struttura vuota su di un terreno altamente e si accentuerà ancora di più la situazione di degrado della ormai ex zona industriale , proprio nel centro della città. Infatti la struttura dello stabilimento vuoto si aggiungerà ad altri edifici nelle medesime condizioni che attualmente ospitano dentro o nelle zone limitrofe, tossico dipendenti e immigrati ed italiani disagiati e senza tetto.

Inoltre, per quanto riguarda i campi agricoli nell'area a sud in prossimità dello stabilimento Caffaro, è in corso l'intervento dell'unione europea che stanzierà un milione e duecento mila euro, per attivare misure di sperimentazione alternative per la bonifica dei terreni. Il tutto, senza risarcire i contadini o i proprietari degli appezzamenti né tramite acquisto né tramite affitto.

ENGLISH:

In Brescia, a town in northern italy,  there is an health and environmental emergency that all hide and that directly affects 25 thousand men, women and children. They are the inhabitants of the area that extends south of Caffaro, the chemical industry that from the thirties until the mid-80s has produced thousands of tons of PCB (polychlorinated biphenyls - product of Monsanto Company) a chemical toxic carcinogen , poured in large quantities into the surrounding environment .

Through the irrigation canals , the PCB has contaminated vast agricultural areas that only in 2001 were impounded .

Here are just some of the serious consequences forbidden to eat earth products including meat, milk, eggs , vegetables . Forbidden to play in public parks and school yards . Children can play only on concrete platforms .

The values reported by the ASL (local health authority) of Brescia since 1999 are 5,000 times above the limits set by a Ministerial Decree.  A committee of doctors is carrying out an epidemiological study alarmed by the significant rise in cases of cancer .

The mothers can not breast-feed their children due to the high percentage of PCBs in blood and breast milk (the PCB is ingested via the food chain and accumulated in the fat of animals and people).